31 maggio 2014

Bike to Work Day 2014: la crisi del quinto anno

Ogni tanto é giusto fermarsi per guardarsi intorno e indietro, cercando di interpretare i segni lasciati durante il cammino. Quale occasione migliore del 5° anniversario del Bike to work day romano (B2WD). Dal 2010 il sottoscritto insieme a uno sparuto gruppo di "pionieri" di questo tipo di evento, sulla scia dell' esperienza dei nostri amici della baia di San Francisco, ha lanciato l'idea di dedicare una giornata alla mobilità casa lavoro anche nella città di Roma. Una occasione per coinvolgere persone che non utilizzerebbero mai la bici per venire in ufficio e anche per dedicare, insieme a tutti i ciclisti abituali e non, una giornata ad un nuovo tipo di mobilità. (anche se parlando di nuova mobilità mi viene da ridere visto che per i nostri nonni era forse l' unica mobilità che conoscevano per muoversi in città ...). Comunque, dopo 5 anni mi permetto di tirare qualche conclusione assolutamente personale ... Parto proprio dalle sedi lavorative. La figura formale del mobility manager esiste solo sulla carta, poche società, seppur obbligate per legge hanno definito tale ruolo. Pochissime hanno formalizzato un mobility manager ma di fatto solo con un ruolo nominale senza esplicare alcuna attività. Sparute aziende hanno attivato una qualche forma di incentivo alla mobilità, che però spesso si esaurisce in uno sconto di una decina di euro dall' abbonamento annuale. Iniziative solo di facciata di cui fruiscono comunque persone che già fanno uso della mobilità pubblica e che non incidono di una virgola le criticità evidenti sul territorio. E poi ci sono le aziende illuminate, spesso con una direzione che viene dall' estero, che cercano di fare qualcosa di tangibile per i propri dipendenti e per la mobilità cittadina. Però queste aziende si trovano invischiate in burocrazia, mancanza di un effetto rete tra aziende degli stessi quadranti cittadini e di fatto abbandonate a se stesse dalla realtà pubblica (comune, stato, ...) che dovrebbero coordinare e guidare. Un grosso freno per le aziende poi é la mancanza di chiarezza legislativa in merito all' infortunio in itinere. I mobility manager e le aziende in generale sono poco propense a incentivare l'uso di un mezzo per la mobilità casa lavoro che però non ha una approvazione formale e istituzionale. Tanto più le aziende sono restie ad autorizzare eventi come il bike to work dove i possibili problemi e vincoli burocratici e di sicurezza sono infiniti( cosa accade se un ciclista cade o danneggia qualcosa? É solo un ciclista o anche un lavoratore?). Ci si trova in una terra di nessuno che crea una situazione di stallo dove tutti gli attori in gioco sono spinti a non fare passi in avanti. Altro punto critico é il parcheggio sicuro della bici, in particolare per bici di un certo valore e con parti delicate. La sicurezza aziendale crea non pochi ostacoli alla definizione di spazi riservati interni, dovendosi di fatto prendere in carico la sorveglianza dei mezzi o la verifica che nelle fasi di parcheggio o di passaggio in zone interne non si arrechino danni a persone o cose. Per non parlare poi del fatto che le aziende non avendo ben chiaro quale possa essere il loro vantaggio sono poco propense a sprecare spazi o investire dei soldi per definire delle infrastrutture utili: parcheggi, stalli, spogliatoi, armadietti, ... Una leva per smuovere le aziende potrebbe essere la visibilità che tali interventi gli potrebbero portare in termini pubblicità, presentazione verso la clientela, ecc. Ma lo spostamento casa lavoro é ancora percepito come qualcosa che compete più alla sfera privata che non aziendale. Per non parlare poi delle testate giornalistiche che sono ancora troppo affezionate solo a eventi mediatici tipo giri del mondo in bici e gite domenicali che non alla vera e propria mobilità quotidiana. Inoltre sul territorio del comune di roma insistono numerosissime pubbliche amministrazioni locali e centrali, che un po per resistenza al nuovo e un po per mancanza di fondi sono di fatto un muro di gomma rispetto all' incentivazione dell' uso della bicicletta. Il tema della sicurezza poi é il punto cruciale che frena maggiormente il ciclista non abituale a salire in sella nei percorsi casa lavoro. Su questo tema possiamo parlare di due livelli di attenzione: la sicurezza reale e quella percepita. La sicurezza reale é in larga parte responsabilità delle istituzioni(percorsi ciclabili protetti, piste ciclabili, zone con velocità moderata, ecc.) ma un grosso peso ce l'hanno anche i cittadini ciclisti e non. Resistenza all'uso abituale del casco, all' uso di giubbini o gilet ad alta visibilità notturna e diurna, illuminazione del veicolo notturna, fino ad arrivare a tutti quegli accorgimenti che per i nostri nonni erano scontati (ferma pantaloni, ecc.). Ora alcuni degli accorgimenti sopra menzionati fanno riferimento alla sfera personale e culturale e non essendo obblighi possono lasciare libero chi sale in sella di decidere(ovviamente altro discorso vale per il non rispetto del CdS), mentre per la sfera istituzionale si tratta in alcuni casi di scarsa lungimiranza verso i desiderata dei cittadini ma in molti casi di reale incuria e omissione di responsabilità. Le piste ciclabili sono costruite spesso nel non rispetto delle specifiche minime di sicurezza o molto spesso trattasi non di piste ciclabili ma di percorsi ciclo pedonali, realizzate quasi sempre dipingendo strisce bianche sopra a marciapiedi. Lasciando al cittadino il compito di sopravvivere e auto gestirsi in mezzo ai mille problemi che si ingenerano dalla convivenza coatta. Bambini che giustamente passeggiano su questi percorsi vicino a bici da corsa, o persone sulle pieghevoli in precario equilibrio che devono zig zagare fra cani tenuti da guinzagli lunghi decine di metri... per non parlare delle velocità estreme che raggiungono le bici elettriche. Queste non sono infrastrutture per la mobilità ma solo percorsi per passeggiate domenicali. Fossero almeno manutenute con attenzione, e invece questa terra di nessuno dopo qualche anno diviene far west: strisce scolorite, segnaletica verticale scomparsa o vandalizzata da writers, buche e radici di alberi e per finire le mitiche fronde di alberi dall' alto, rovi e rovine di muretti di lato e le immancabili erbacce da sotto. La segnaletica orizzontale di tutti gli attraversamenti della pseudo pista della colombo sono solo un lontano ricordo, ad ogni rifacimento di strada si perde un tratto di strisce ciclabili e spesso solo google map ha memoria del pregresso. Poi c'é il tema della sicurezza percepita, in massima parte esposta in modo terroristico da giornali e tv. La bici compare solo per descrivere omicidi da parte di auto pirata o per rassicurare il cittadino medio che se vuole andare in bici il modo c'é ! Chiudersi nei parchi verdi...considerati riserve indiane dove il ciclistica urbano possa sfogare i suoi istinti muscolari. Sono cinque anni che percorro il tratto tuscolana - eur nulla é cambiato. Solo il degrado é avanzato. Solo la volontà personale spinge me e altri a muoversi pedalando. Anni di piani strategici, piani quadro, ... Solo piani rimasti sulla carta e spesso decontestualizzati dalla realtà e dal territorio. Manca ancora una cabina di regia sui programmi e sugli interventi. Manca un coordinamento tra i responsabili delle varie anime che governano il territorio. Manca un obbiettivo comune, con strategie reali a breve, medio e lungo termine. Manca la volontà di pestare i piedi a automobilisti, motociclisti (ovviamente in modo amichevole ;-)) per arrivare a realizzare qualcosa per il bene comune. Marino é passato un anno dall' elezione del sindaco ciclista...questa é l'ultima occasione che hai per fare qualcosa di concreto entro il mandato, parafrasando Nanni, dì qualcosa da ciclista!!!

10 marzo 2014

TuscolanaEur su Car2Go

Per ora mi sono iscritto...anche se la Tuscolana non è coperta...
Spero a breve di potervi dare qualche info di reale utilizzo.

08 marzo 2014

Bike Sharing Roma: promesse di primavera!

Spring
Muoversi a Roma 07/03/2014
Marino: il bike sharing entro la primavera
Vogliamo diminuire la pressione delle auto nella nostra città ed entro la fine della primavera, avremo
alcune migliaia di biciclette per alimentare il bike sharing”. Ad annunciarlo è stato il sindaco di Roma, Ignazio Marino ai microfoni di Radio Radio. Alla domanda su come farà il Comune di Roma a tutelare bici e auto utilizzate per lo “sharing”, Marino ha replicato: “A differenza del passato, sia bici, sia auto avranno un chip per cui potranno essere geo-localizzate in modo da scongiurare i furti

La primavera è alle porte e porta una ventata di nuove promesse....
Alcune migliaia di biciclette entro 3 mesi?!
E i parcheggi? Quanti saranno? Almeno un centinaio... e dove si faranno boh!? Qualcuno ha visto la pianta dei punti di parcheggio?
Ah... forse non ci si riferiva a  questa primavera...

25 febbraio 2014

PGTU e ciclabilità: ancora creature mitiche

Bigfoot Sighting
Ancora sulle creature mitiche, oggi il Bigfoot...

24/02/2014
Il tempo
http://www.iltempo.it/cronache/2014/02/24/marino-taglia-le-ciclabili-1.1222980
"Altro che rivoluzione delle bici. Rispetto al Piano ciclabili elaborato da Alemanno, Marino copia per due terzi dal suo predecessore e taglia un’altra buona fetta. O per lo meno non la inserisce all’interno del Piano Generale del Trasporto Urbano, in queste settimane in visione a municipi, commissioni e associazioni. Mettendo a confronto l’ampio progetto messo a punto nel 2011 dai tecnici dell’assessorato all’Ambiente con il capitolo inserito nel maxi-documento sulla Mobilità, a cui in questi mesi ha lavorato l’attuale assessore Guido Improta, ci sono chilometri di ciclabile che sembrano essersi persi per strada......"

25/02/2014
muoversiaroma.it
"La ciclabilità è un obiettivo del Campidoglio. 
“In riferimento ad alcuni articoli apparsi negli ultimi giorni sulla stampa locale relativi al nuovo piano della ciclabilità urbana - si legge in una nota - si ricorda che l’obiettivo prioritario è il passaggio, in 5 anni, dall’attuale 0.6% di spostamenti in bicicletta al 4%, che può arrivare fino al 10% nel centro storico”.
“Non quindi un mero progetto di costruzione di percorsi ciclabili ma lo sviluppo di una cultura della ciclabilità urbana. Il Pgtu definisce quindi un programma pluriennale che favorisce l’utilizzo della bicicletta come modo strutturale per gli spostamenti, la realizzazione di parcheggi per biciclette nei nodi di scambio, lo sviluppo del sistema bike sharing”.
“In secondo luogo, il PGTU contiene e aggiorna il Piano Quadro della Ciclabilità mai reso esecutivo, con una rete ciclabile principale di 245 Km e una locale di 564 Km, la realizzazione di 2700 posti- bici nei nodi di scambio con il TPL e 9000 nelle scuole"

Il giornalista del tempo finge di non sapere che il piano di Alemanno era irrealizzabile e privo di ogni finanziamento e tantomeno di analisi e progettazione.
Ovviamente anche il sito ufficiale muoversi a Roma fa finta di non sapere che anche il piano di Marino presentato nel nuovo PGTU è irrealizzabile e privo di ogni finanziamento e tantomeno di analisi e progettazione.

19 febbraio 2014

PGTU Roma: ciclabilità

Yeti
Il nuovo PGTU di Roma è una lettura grandiosa!
Non teme il confronto con Il Signore degli Anelli o il migliore Harry Potter!
Creature mitiche si affacciano ad ogni pagina...
Il primo tema da affrontare è sicuramente la ciclabilità!
Tema assai caro al nostro Sindaco e punto di forza di tutta la sua campagna elettorale.
Il capitolo interessato alla ciclabilità è il: "8.3 La ciclabilità"
Il primo punto positivo è che questo è l'unico capitolo dove sono presenti delle pianificazioni!
In più parte da un documento già bello che approvato...Il Piano Quadro delle Ciclabilità! La strada sembra quindi spianata e senza ostacoli!
"8.3.3 Programmazione degli interventi nell’ambito del PGTU Rispetto al “Piano Quadro della Ciclabilità” (PQC - Deliberazione 87/12 di A.C.), questa Amministrazione ha operato un’accelerazione riprogrammando gli interventi per lo sviluppo della ciclabilità per il 2014 – 2016, mantenendo, allo stato attuale, per gli anni successivi la programmazione già contenuta nel PQC approvato dall’Assemblea Capitolina con Deliberazione n° 27/12. 
Il dettaglio programmatico relativo agli anni 2014 – 2016 si è basato su quanto contenuto nel PQC e su una prima piattaforma definita con il contributo delle associazioni tenendo conto dell’assenza di risorse con vincolo di destinazione, si è proceduto ad una ricognizione delle fonti finanziare (regionali e nazionali) e si è ridefinito il quadro."
Sembra pure che le fonti finanziare ci siano...regionali e nazionali...
E allora via con la presentazione di una fantastico elenco di opere...
Parliamo solo delle ciclabili:
Queste elenco di piste finanziate gira ormai da quasi 10 anni...alcune finanziate addirittura da Veltroni. Ma che fine hanno fatto le altre piste finanziate che stavano nel Piano Quadro approvato? Le opere compensative che doveva realizzare Roma Metropolitane all'EUR in relazione alle opere del Filobus? 
E poi le opere 2014-2015!!!
...
...
Caspita ... dal 2016 completeranno l'anello Tangenziale Ciclabile!!
Però... un opera da milioni di euro!
Da dove usciranno questi fondi? Già solo questo progetto sarebbe una vera sfida alle già disastrate casse comunali, se poi immaginiamo che sarà realizzato in parallelo a decine di altre piste ciclaclibili, zone pseudo pedonali, migliaia di stalli in tutte le scuole e altre decine di interventi tutto ciò sembra a dir poco miracoloso... Ma ancora di più riuscirà mai a passare questo nuovo anello su Via di Tor Carbone? Qualcuno ha avvertito i tecnici comunali che da neanche un anno è stata completata l'illuminazione su via di Tor Carbone con pali messi sul ciglio della strada? Un  progetto di così ampio respiro finito entro il 2016 dovrebbe essere già entrato nella fase progettuale, e allora dove sono i progetti? 
Sembra assurdo esporsi con date così stringenti con progetti così giganti, eppure era già successo nel piano quadro la stessa opera doveva essere finita entro il 2013!
Grazie di cuore ci state regalando un sogno! I sogni aiutano a vivere ...un pò meno a fare mobilità!

14 febbraio 2014

Pubblicato il nuovo PGTU del Comune di Roma


PGTU: pillole effetto placebo

Pills (white rabbit)
Da 10 giorni su tutti i free press capitolini e sui siti ufficiali appare una nuova rubrica denominata pillole di PGTU, più che una cura medica sembra puro placebo!
Parlare di una nuova mobilità forse convincerà i cittadini che questa mobilità esiste veramente...
Ma di quale città stanno parlando? O meglio di quale nazione?
Un PGTU scollegato dalla realtà cittadina e dalla realtà economica...
Aspettiamo ancora i primi veri interventi

http://www.muoversiaroma.it/doc/tm_13022014.pdf
Intorno al Gra una mobilità in ritardo sul cambiamento
"Le prime azioni dell’amministrazione, una volta entrato a regime il Pgtu, saranno quelle di miglioramento della viabilità principale, creando maggiori connessioni con la rete stradale secondaria. Non solo. Per rendere più Fluido il traffico, spariranno anche le aree di parcheggio lungo le arterie principali di accesso alla città, come per esempio sulla Casilina o sulla Tiburtina, sostituite da parcheggi ad hoc, soprattutto in prossimità dei nodi di scambio con il trasporto pubblico su ferro e su gomma."

http://www.muoversiaroma.it/doc/tm_14022014.pdf
Servire l’altra Roma oltre il Gra. La sfida del Tpl
"L’obiettivo del Piano del traffico è quello di facilitare l’accesso al trasporto pubblico su ferro esistente, di razionalizzare la rete stradale attraverso interventi di riconnessione e di “Fuidificazione” della viabilità, come i semafori intelligenti. Tra le azioni di intervento anche itinerari riservati alle biciclette, con tanto di punti di parcheggio protetti per le due ruote;"

06 febbraio 2014

PGTU Roma: le prime date

Trasporti&Mobilità 04/02/2014
"Nel viaggio verso l’approvazione massimo spazio al confronto  
Un iter di approvazione partecipato e condiviso ma finalizzato a ottenere il via libera molto prima dei due anni servizi per approvare quello del 1999. Il cammino del Pgtu verso la sua definitiva approvazione da parte dell’Assemblea capitolina, darà ancora più spazio al confronto con i cittadini.
Il primo passo è l’esame della Giunta che nei piani avverrà entro febbraio. Poi ci saranno 60 giorni durante i quali Municipi e associazioni di quartiere e di cittadini potranno presentare proposte di modifica. Al termine di questa fase, apportati gli eventuali correttivi, il ritorno in Giunta e il voto."

02 febbraio 2014

PGTU Roma

Unicorn
Questo blog ha nove anni di vita, e forse é giunto il momento di tirare qualche somma. 
Era il 2005 quando in piena era veltroniana iniziai, quasi per caso, a parlare dei miei tragitti casa lavoro. Da li il passo fu breve, ed avviai una attività di monitoraggio dell' esistente e una analisi dei progetti presentati dalle varie amministrazioni in termini di mobilità. Nel 2008 all'apice delle promesse veltroniane in termini di nuove infrastrutture e di relative pianificazioni avvenne un avvicendamento sulla poltrona di sindaco, che al di la dello stupore iniziale segnava una svolta storica, che avrebbe potuto portare nuova linfa vitale alle idee sulla mobilità cittadina. Invece ha portato solo al ribaltamento di vecchi progetti considerati non utili, all'incapacità di avviare o anche solo portare a termine idee precedenti e alla stesura di piani programmatici che come tele di Penelope sono stati fatti e disfatti nel corso di tutta la legislatura portando l'intero settore in una lunghissima fase di stallo. Ora l'arrivo i Marino nel 2013 é stato accompagnato da promesse ricche di fascino per chi si occupa di questi temi. Ma a distanza di quasi un anno per ora si é visto solo una pseudo pedonalizzazione di via dei fori imperiali e la presentazione di un fantomatico nuovo PGTU ricco di promesse vaghe e senza nessuna base chiara in termini di finanziamenti e programmazione. Nessun alibi può essere presentato dal neo sindaco, non può considerarsi al debutto con le scusanti dell' ultimo arrivato...infatti lui é solo la testa di un partito che nel bene e nel male ha governato Roma ininterrottamente per quindici anni e che per i successivi cinque ha presieduto i banchi dell' opposizione. Ora non posso credere che siano di nuovo tornati al governo della città senza un idea nuova sulla mobilità ...
Un PGTU presentato alla stampa a dicembre ma di fatto composto di una manciata di pagine di un power point. Idee vaghe, senza una neanche una vera mappa su cui ragionare, di fatto ancora un canovaccio...una bozza.
Ora il 29/01 la presentazione del piano, presentazione in pompa magna con tanto di piano di approvazione che dovrebbe concludersi a luglio...anche in questo caso sul sito del comune compare un nuovo ppt leggermente più specifico del precedente, ma senza alcun dettaglio! Dove sta questo PGTU ? A febbraio si chiude il confronto con le realtà cittadine...su cosa ci si vuole confrontare? Su delle idee vaghe?
Basta é ora di far ripartire Roma!
Le principali opere pubbliche di Roma avviate negli ultimi 10 anni sono fallite: il maxxi é stato aperto solo dopo aver rivisto il progetto perché i soldi erano finiti a metà dell' opera, la nuvola é ferma da un anno mancano se non erro 160 Milioni di euro, le vele di Calatrava sono a secco e mancano all'appello 200M(si parla di trasformarle in un mega Vivaio di piante, risparmiando così 200 Milioni di Euro...), l'acquario sotto al laghetto é sospeso in attesa di non si sa cosa, gli ex palazzi delle finanze all'EUR sono scheletri da almeno 5 anni e non so quante altre opere pubbliche sono ferme ancora sulla carta. Da mesi si parla solo di stadi, oggi é uscita la notizia che a tor di quinto affianco allo stadio sorgerà anche un parco a tema...ma non si sta già realizzando un altro parco a tema sulla pontina vicino all' outlet di Castel Romano? Il mio monito ...mai più posare la prima pietra senza prima aver avviato i lavori delle relative infrastrutture per la mobilità !
Le infrastrutture per la mobilità sono altrettanto all'abbandono...
Il mitico corridoio per la mobilità eur - tor pagnotta - tor de cenci é evaporato nel nulla, 160 Milioni di euro, l'opera pubblica per la mobilità più grande di Roma dopo la B1, sono stati utilizzati come? Dell'intero percorso eur tor de cenci non se ne sa nulla eppure era il 50% dell' opera, del ponte sul raccordo che lo avrebbe ricollegato alle zone oltr in GRA non se ne sa nulla, l'ex sindaco ha modificato il progetto iniziale perdendo l'occasione di portare il corridoio oltre via dell' umanesimo fino alla Laurentina e poi tutti sappiamo delle tangenti per l'appalto dei filobus ma non sappiamo più nulla dei filobus, per ora visti solo in foto.
La metro D come un Unicorno é finita nel prontuario delle creature mitiche di Harry Potter, la Metro C é stata dimezzata raddoppiando i costi e triplicando i tempi di realizzazione, realizzando sulla carta numerosi km di nuove metropolitane ma di fatto avendo utilizzato per metà del percorso linee esterne già tracciate con la precedente ferrovia. L'intera rete tranviaria é ferma da decenni e sempre da decenni si discute di un prolungamento di un km del  tram 8 fino a Termini...
Cosa succederà quando la C si innesterà a San Giovanni? La metro A collasserà?
Corridoi della mobilità scritti sulla carta da Veltroni e addirittura messi nero su bianco nel piano regolatore scritto ormai più di sei anni fa, sono di nuovo rimessi in discussione nel 2014 cercando di capire tracciati e priorità. Una mozione popolare anni fa chiedeva con migliaia di firme di creare un tram dalla tiburtina all' EUR e allora partiamo da quello che vuole la gente!
Che fine ha fatto il progetto (per altro balsano ...solo automobilistico) del sottopasso dell' appia antica?
Dove sono le rotatorie previste sull'ardeatina?
E il piano quadro sulla ciclabilita? Ancora ci chiedono di valutare percorsi e idee...lo abbiamo già fatto e il Comune lo ha ratificato in un documento programmatico! Perché ora si propone una nuova ciclabile sulla Nomentana senza capo ne coda, dove l'auto la fa da padrona e la spezzetta, la frammenta a ogni passaggio di auto. Ci sono decine di esempi fallimentari da cui imparare: via Giulio Agricola, via Nobiliare, alcuni tratti della Via Laurentina, ecc. Le ciclabili non fluide, non sicure, non collegate fra loro, sono inutili ...anzi controproducenti. Il bike sharing romano é incommentabile, forse il monumento più alto all'incapacità di programmare e gestire la cosa pubblica. E ora si riparte, si parla di 80 nuove stazioni in tempi brevissimi, addirittura qualche mese fa si parlava di inizio primavera 2014!! Dove sta questa proposta di bike sharing? Quali sono le bici? Le tariffe? Non si sa neanche dove piazzare le 80 nuove stazioni...figuriamoci quanto ci vorrà per l'installazione. Un servizio di car sharing di pura facciata, poche stazioni in pochissime aree della città. Un car sharing così non cambia nulla nella mobilità di una città ...serve solo a riempire qualche slide in presentazioni ufficiali. Forse ci salveranno i privati della Mercedes, FCA e BMW in arrivo a in primavera ...forse.
Che fine ha fatto la funivia della magliana?
I sottopassi sulla Colombo che dovevano essere fatti insieme alla costruzione della nuvola?
La nuova direttiva Fiumicino-Roma su monorotaia, trenino, ecc.?
I fantomatici Phileas dei piani strategici di alemanno?
E' ora di dire basta...
Roma merita qualcosa di diverso!
Partiamo da pochi progetti ma concreti, prendiamo il piano quadro della ciclabilità, il piano regolatore e poco altro e tiriamo giù uno/due progetti da far partire magari a costi non faraonici e portiamoli a termine in questi prossimo 4 anni di giunta Mariniana...
Ripartiamo dai tram senza disdegnare le nuove tecnologie ove quest possano portare dei vantaggi(non so la monorotaia da Fiumicino all'EUR la vedo bene..). Ripartiamo dalle ciclabili, ma quelle vere... facciamo come a Londra e nel resto del mondo ...pensiamo a delle "autostrade della ciclabilità". Diamo priorità ai corridoi della mobilità...
Non lo so qualunque idea ma facciamo qualcosa!